Tribromuro di boro

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Tribromuro di boro
Struttura 3D
Struttura 3D
Tribromuro di boro
Tribromuro di boro
Nome IUPAC
Tribromuro di boro
Nomi alternativi
Tribromoborano
Bromuro di boro
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareBBr3
Massa molecolare (u)250,52
Aspettoliquido incolore o giallastro
Numero CAS10294-33-4
Numero EINECS233-657-9
PubChem25134
SMILES
B(Br)(Br)Br
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)2,6
Indice di rifrazione1,5312
Solubilità in acquadecompone
Temperatura di fusione-46 °C (227,15 K)
Temperatura di ebollizione90 °C (363,15 K)
Tensione di vapore (Pa) a 287,15 K5 330
Viscosità dinamica (mPa·s a 297,15 °C)0,731
Proprietà termochimiche
ΔfH0 (kJ·mol−1)-239,7
Indicazioni di sicurezza
TLV (ppm)0,7 (TLV-C)
Simboli di rischio chimico
tossicità acuta corrosivo
pericolo
Frasi H300 - 330 - 314 - EUH014
Consigli P260 - 264 - 280 - 284 - 301+310 - 305+351+338 [1]

Il tribromuro di boro è un alogenuro di boro che si presenta in condizioni ambientali come un liquido fumante incolore o tendente al giallastro, a causa della presenza di tracce di bromo, con odore pungente. Reagisce violentemente con acqua e alcoli producendo acido bromidrico gassoso.[2] È solubile in tetracloruro di carbonio, diossido di zolfo liquido, e dicloruro di zolfo, e, oltre a essere un composto tossico, corrode metalli e tessuti.

Sintesi[modifica | modifica wikitesto]

La prima sintesi del tribromuro di boro fu realizzata da M. Poggiale nel 1846 facendo reagire l'anidride borica con carbonio e bromo a elevate temperature:[3]

Friedrich Wöhler e Henri Sainte-Claire Deville sintetizzarono il composto nel 1858 partendo direttamente da boro amorfo e bromo a temperature inferiori:[4]

Altri metodi sfruttano la reazione di doppio scambio tra trifluoruro di boro e bromuro di alluminio:[5]

la reazione tra carburo di boro e bromo elementare in tubo di quarzo a elevata temperatura:[5]

oppure quella fra tetrafluoroborato di potassio e bromuro di alluminio anidro:[6]

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Il tribromuro di boro è un acido di Lewis forte. Trova impiego nella sintesi organica come agente dealchilante per la scissione degli eteri sfruttato spesso nella produzione di farmaci.[7]

Il meccanismo della dealchilazione degli eteri con sostituenti alchilici terziari procede attraverso la formazione di un complesso tra il boro e l'ossigeno a cui segue l'eliminazione di un bromuro alchilico con la formazione di un dibromoorganoborano:

ROR + BBr3 → RO+(BBr3)R → ROBBr2 + RBr

Gli aril metil eteri, così come gli eteri attivati che presentano sostituenti alchilici primari, subiscono invece la dealchilazione attraverso un meccanismo bimolecolare che coinvolge due addotti:[8]

RO+(BBr3)CH3 + RO+(BBr3)CH3 → RO(BBr3) + CH3Br + RO+(BBr2)CH3

Il dibromoorganoborano può quindi subire idrolisi formando un alcol, acido borico e acido bromidrico:[9]

ROBBr2 + 3 H2O → ROH + B(OH)3 + 2 HBr

Il tribromuro di boro è utilizzato anche come catalizzatore nella polimerizzazione delle olefine e nella reazione di Friedel-Crafts. Nell'industria elettronica rappresenta una fonte di boro nei processi di predeposizione per il drogaggio durante la produzione dei semiconduttori.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Scheda del tribromuro di boro su IFA-GESTIS Archiviato il 16 ottobre 2019 in Internet Archive.
  2. ^ (EN) Right to Know Hazardous Substance Fact Sheet (PDF), su nj.gov, New Jersey Department of Health. URL consultato il 15 aprile 2020.
  3. ^ M. Poggiale, Nouveau composé de brome et de bore, ou acide bromoborique et bromoborate d'ammoniaque, in Comptes Rendus Hebdomadaires des Séances de l'Académie des Sciences, vol. 22, 1846, pp. 124-130.
  4. ^ Friedrich Wöhler e Henri Sainte-Claire Deville, Du Bore, in Annales de Chimie et de Physique, vol. 52, 1858, pp. 63-92.
  5. ^ a b Georg Brauer, Handbuch der Präparativen Anorganischen Chemie, 3, Enke Verlag, 1978, p. 800, ISBN 3-432-87813-3.
  6. ^ Harold Simmons Booth (a cura di), Boron chloride and bromide, in Inorganic Syntheses, vol. 3, McGraw-Hill, 1950, pp. 27-30.
  7. ^ Elisa García Doyagüez, Boron Tribromide, in Synlett, n. 10, 2005, pp. 1636-37, DOI:10.1055/s-2005-868513.
  8. ^ Carla Sousa e Pedro J. Silva, BBr3‐Assisted Cleavage of Most Ethers Does Not Follow the Commonly Assumed Mechanism, in Eur. J. Org. Chem., n. 23, 2013, pp. 5195-99, DOI:10.1002/ejoc.201300337.
  9. ^ J.F.W. McOmie, M.L. Watts e D.E. West, Demethylation of aryl methyl ethers by boron tribromide, in Tetrahedron, vol. 24, n. 5, 1968, pp. 2289-92, DOI:10.1016/0040-4020(68)88130-X.
  10. ^ T.S.S. Dikshith, Hazardous Chemicals: Safety Management and Global Regulations, CRC Press, 2013, p. 76, ISBN 143987820X.

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